L’ottimo approfondimento su una delle classi di materiali selinuntini tra le più significative ed «appariscenti» ci offre lo spunto per ripensare al ruolo di questa città importantissima nell’ambito non soltanto dell’ecumene greca, ma dell’intero Mediterraneo antico. Andando subito alle conclusioni del presente studio che, è bene ricordarlo, scaturiscono da un’analisi ineccepibile delle protomi femminili, su cui ritorneremo, vediamo come questo assunto iniziale riceve forza e consistenza anche attraverso lo studio analítico di una delle tante produzioni selinuntine. La riscontrata commistione di stilemi provenienti anche dai più lontani ambiti artigianali e culturali del Mediterraneo (egizio, greco-orientale, attico, corinzio e punico) induce giustamente a considerare il ruolo della città come «cosmopolita» giustificando, in tal senso, l’esistenza di un certo eclettismo in questa (ed io aggiungerei anche in altre) produzione artigianale selinuntina.Ma per comprendere quanto giustamente messo in evidenza da questo studio esemplare è bene fare un passo indietro ed aiutare il lettore ad «entrare» nell’atmosfera dell’antica Selinunte acquisendone contezza storica e geografica.